Affascinati dallo studio dei rapimenti di presunta matrice aliena, abbiamo cercato, nelle nostre ricerche, di capire questa fenomenologia nelle sue difformità e complessità. In Italia fino ad oggi però non si è mai parlato affondo di un fenomeno correlato a questa strana fenomenologia, ovvero il fenomeno dei Feti Fantasma. La letteratura sulle abduction, soprattutto americana, presenta in una considerevole quantità di casi questo strano fenomeno, ancora non pienamente capito neanche dalla scienza ufficiale. Si perché il fenomeno dei feti fantasma non è solo uno dei tanti fattori che possono essere rinvenuti all'interno della fenomenologia ufologica ma, negli ultimi anni, è stata oggetto di profondi studi ed indagini da parte del mondo accademico e scientifico. In tali settori di ricerca ovviamente la correlazione con il fenomeno ufologico non viene presa neanche in considerazione ma la particolare fenomenologia con cui gli studiosi “ufficiali” si devono scontrare ha portato alcuni di questi ad ipotizzare interventi di altro genere, oltre a quelli prettamente fisiologici. Karla Turner nel suo bestseller Rapite dagli UFO (ed. Mediterranee, 1996) ha presentato forse per la prima volta pubblicamente questo fenomeno raccontando le storie di giovani donne che ritenevano di essere state rapite da esseri alieni.
Vanishing Twin, Con tale termine si tende oggi a classificare quei fenomeni in cui all'interno di una normale gravidanza il feto sembra scomparire dopo il primo trimestre di gravidanza. Tale sparizione sembra essere il più delle volte immediata quanto inconcepibile anche per la stessa medicina ufficiale, da qui la denominazione di “Fenomeno dei Feti Fantasma”. Il Dr. Kurt Benirschke, Professore di Patologia e Medicina Riproduttiva, ha affermato che dall'avvento della sonografia le prove tangibili riguardanti il fenomeno dei feti fantasma sono diventate un serio argomento scientifico, oltre che argomento ben documentato. Si tratta di un fenomeno che formalmente esiste ma oggi la scomparsa di feti, in gravidanze singole o multiple, è stata identificata solo occasionalmente.
La presenza iniziale di gemelli durante le gravidanze è stata accertata principalmente attraverso radiografie effettuate nei mesi di gestazione, o quando le placente venivano esaminate dai medici. Nel 1989 venne coniato da Elizabeth Noble il termine “fenomeno dei feti fantasma”. Un nome così particolare venne coniato perché questa ricercatrice notò che il 4% delle gravidanze da lei studiate presentavano un feto gemello che misteriosamente scompariva verso il terzo mese di gravidanza, sparendo senza inoltre lasciare traccia evidente nell'utero. La sparizione di feti dall'utero materno (ed è bene ricordare che non ritratta di aborti ma di vera e propria scomparsa di un feto) sembra essere percentualmente più elevata in casi di gravidanze gemellari, anche se esiste una piccola percentuale di casi in cui tale sparizione avviene in gravidanze singole.
Recenti studi sembrerebbero testimoniare come questa patologia (se così possiamo chiamarla) non sia un frutto recente delle nostre acquisizioni scientifiche, ma sia molto più vecchia di quanto si possa ritenere. Solo dopo l'acquisizione di strumenti ecografici e sonografici, principalmente, e di altri strumenti diagnostici siamo riusciti ad evidenziare e a testimoniare questa sindrome. Molti detrattori hanno da sempre affermato che i feti fantasma non fossero altro che il frutto di gravidanze isteriche, di rari fenomeni testimoniati dalla medicina in cui durante gravidanze gemellari un feto viene letteralmente “assorbito” dall'altro (1), oppure di altre patologie dai ben più chiari risvolti.
Non sono rari i casi in cui a seguito di sonogrammi in cui sono presenti i due gemelli, un embrione sembra letteralmente sparire dall'utero materno non lasciando quasi traccia del proprio passaggio, anche ad un esame attento della placenta. S. Levi ha studiato oltre 6.000 gravidanze ai primi mesi di gestazione attraverso la sonografia. Le sue scoperte sono state estremamente interessanti sia per il mondo della medicina che per quello della ricerca scientifica, su 188 casi di gravidanze gemellari identificate, solo 86 si sono trasformate in parti gemellari, nei restanti casi il feto scompariva. Ovviamente questo significava – in base ai dati oggettivi ritrovati da Levi - che durante le gravidanze gemellari in una piccola percentuale dei casi un solo bambino veniva alla luce, lasciando dietro di sé il dubbio sulla fine dell'altro feto. Secondo alcune recenti teorie (per tutti i riferimenti presenti rimandiamo alla bibliografia) gli embrioni dei gemelli morti potrebbero essere incorporati, o riassorbiti, all'interno della membrana della placenta, assolvendo così al mistero della mancanza di un “corpo del reato”. Non sembra però così semplice perché in diversi casi presenti in letteratura gli embrioni/feti scomparivano verso i tre mesi di gravidanza e soprattutto talmente repentinamente da non poter giustificare un assorbimento così rapido.
La letteratura in merito è ancora molto scarna, ed i pochi studi scientifici condotti fino ad oggi non riescono pienamente, in molti casi minimamente, a giustificare tale fenomenologia. Ci potremmo chiedere a questo punto quale sia la correlazione che lega la scomparsa dei feti al fenomeno dei rapimenti alieni! Nella letteratura sulle abductions (il passaggio in questo caso è su una classificazione di casi ritenuti genuini) non è raro trovare soggetti che affermano di aver perso un figlio o di averlo letteralmente “smarrito” dopo pochi mesi di gravidanza. Si è sempre cercato di spiegare tale fenomeno come frutto di un aborto o di gravidanze isteriche o ancor più come la “mano omicida di chi affermava di essere stato rapito dagli alieni” (portando in diversi casi i soggetti ad essere rinchiusi in manicomio). Ma realmente che cosa possiamo affermare su queste misteriose sparizioni? La medicina ci dice che esiste una fenomenologia, non ancora pienamente capita, in cui potremmo collocare i casi di sparizione di feti di donne che affermano di essere state rapite da esseri extraterrestri.
Esiste anche una notevole letteratura in merito (vedi prevalentemente gli studi compiuti da Hopkins, Jacobs e Mack) che ci dice come donne rapite si trovano dopo pochi mesi di gestazione a vedersi scomparire il feto dal proprio utero. Il salto logico ovviamente è legittimo, in certi casi oltre all'abduction il soggetto (in questo caso la donna) subisce l'asportazione del proprio feto. Molti soggetti trattati in ipnosi regressiva testimoniano proprio tale asportazione. Ma nei casi in cui la donna non sembra rientrare nei casi di prelievo IR4 – IR5, che cosa potremmo affermare? Se da una parte il fenomeno delle abductions è ancora duramente combattuto, seri studiosi sono riusciti nel corso degli anni a testimoniare che qualcosa di anomalo effettivamente avviene, qualcosa che sfugge totalmente alle nostre leggi e alla nostra comprensione, potremmo guardare gli studi e le testimonianze raccolte in questa monografia per averne una prova. Diventa logico a questo punto operare un distinguo, che ci lasci la mente libera da preconcetti e che ci permetta di studiare il fenomeno nella sua interezza.
Considerando altamente probabile che esistano dei veri rapimenti alieni, la cui percentuale però sulla casistica generale andrebbe molto ridimensionata, e quindi sarebbe ipotizzabile che l'impianto o l'espianto di un feto possano costituire parte di un progetto di studio (o di manipolazione secondo altri) operato sulla nostra specie. Dall'altra parte abbiamo un mistero medico, perché tale rimane tuttora, in cui feti per vari motivi sembrano scomparire dalla placenta. Dalla parte dei rapiti abbiamo dei ricordi di prelievo e studio operati da esseri extraterrestri, mentre nei soggetti normali tale fenomeno avviene senza che ci sia apparente interazione con entità aliene. Potremmo trovarci davanti, come è stato più volte ipotizzato nel caso delle abductions, davanti ad una fenomenologia che si esplica su di un percorso bilaterale; una patologia/fenomenologia medica ancora oggi poco compresa e una piccola percentuale in cui realmente è ipotizzabile una interazione tra esseri esogeni al nostro pianeta ed una loro interazione con donne in stato interessante.
Nel caso della patologia medica, pur rimanendo molti quid inspiegati, esisterebbero minimi dati scientifici che potrebbero giustificare una scomparsa di un feto, nei casi in cui però ci troviamo davanti a soggetti rapiti tali quid sembrano non permetterci minimamente di accostarci al fenomeno per poterlo comprendere con una chiave di lettura medica. Questo potrebbe suggerirci che non sia così semplicisticamente facile poter generalizzare tali fenomeni al punto da rigettarli come spiegabili o frutto di paranoie. Purtroppo la ricerca in questo campo sembra essere agli albori in tutti e due i casi, (sia in quelli medici che in quelli assoggettabili a rapimenti alieni) e questo non ci permette ancora di possedere dati sicuri e oggettivi su questa fenomenologia. Come nel caso delle abductions propriamente dette i ricercatori italiani (C.S.A. in primis) si stanno muovendo per comprendere meglio il fenomeno, aperti però a quelli che potrebbero esseri sia punti di vista alternativi, sia punti di vista strettamente medici. Solo il futuro, e la ricerca, potranno fornirci maggiori dati a riguardo...
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