3D Live Statistics
Showing posts with label INTERVISTE. Show all posts
Showing posts with label INTERVISTE. Show all posts

July 04, 2009

LA RICERCA DEL DOTT. JOHN MACK

La ricerca di John Mack sulle abductions aliene lo ha spinto lontano dal mondo accademico, ma lo Psichiatra di Harvard e il suo Program for Extraordinary Experience Research costruiscono la "scienza del sacro".

"Area di Virginia - emozionante", John Mack scrisse in una nota del 1964. Si riferiva ad una possibilità per sviluppare nuovi metodi per la cura mentale all'ospedale del Massachusetts. Però questo entusiasmo e questo spirito per il rischio è un riassunto pulito della lunga e controversa carriera dello psichiatra di Harvard, come scienziato e attivista.

Mack non ha mai evitato l'esplorazione di frontiera. Mentre molti dei suoi colleghi lavoravano tranquilli nella torre d'avorio di Harvard, Mack protestava contro i test nucleari nel Nevada, volava verso le guerre in Libano per dare aiuto alla diplomazia in Medio Oriente e collaborava con i colleghi Sovietici durante la Mosca della guerra fredda. Fatto più famoso, ascoltava le persone che gli raccontavano storie di visite aliene e di abductions e credeva in loro.

Il suo comportamento, inusuale per un accademico di alto livello, lo ha trasformato in una figura divertente di 71 anni per il mondo ufficiale, un moderno Don Chisciotte per quelli di orientamento progressista e un cavaliere sul cavallo bianco per quelli che credono che gli alieni siano fra noi. Persino quegli amici e colleghi contrari alle teorie sulle abductions di Mack, riconoscono il suo profondo impegno nell'affrontare i problemi a tutti i livelli personali, sociali e spirituali.
"La sua visione davvero importante è che le persone possono cambiare, possono aprirsi", dice un amico accademico.

Un altro amico dice che nel cuore di Mack c'è la passione del comprendere e alleggerire la sofferenza umana. Ironicamente, l'insolito viaggio di Mack nel reame alieno gli ha portato la sua quota di sofferenza, dai danni alla sua credibilità professionale, alla perdita di vecchi amici e alla rottura di un lungo matrimonio.
Mack stesso sembra faticare a spiegare il perchè è quello che è, data la mancanza passata sia nell'attivismo sociale che nelle materie spirituali. Un bambino introspettivo come si descrive, nato in una famiglia di accademici Ebrei Tedeschi a New York. Suo padre legge la Bibbia, ma solo come letteratura in questa famiglia atea.

Però la sofferenza non è stata un concetto astratto nella sua giovane vita. La madre biologica di Mack è morta per appendicite quando lui aveva solo 8 mesi. La sorella di sua madre si sposò più tardi con un sopravvissuto all'Olocausto, un uomo che divenne un esperto nel processo di gruppo e nella psicoterapia. Un altro zio era malato di mente e venne lobotomizzato. "Questo fu un grande fattore nella mia scelta di entrare in psichiatria", dice. Il manicomio che vedeva durante i viaggi verso il paese lo catturò. Per l'età di 12 anni, stava divorando libri di psicologia nella libreria della sua scuola.

Dopo aver finito la scuola di medicina e sposato Sally Stahl nel 1959, partirono per un'esperienza di due anni in cui Mack servì come psichiatra dell'Air Force in Giappone, dove il primo dei loro tre figli nacque. Lo shock culturale fu intenso. La vita in quel posto, ricordò più tardi, gli insegnò quanto "fantasticamente etnocentrici ed ecologicamente distruttivi possiamo essere noi Americani". La famiglia tornò negli Stati Uniti e Mack entrò in psichiatria ad Harvard negli anni '60, quando le idee sulla salute mentale erano state revisionate. Lui giocò un ruolo chiave nel creare una nuova clinica psichiatrica sia per pazienti esterni che interni nel vecchio ospedale di Cambridge di cui Harvard aveva preso il controllo.

La passione di Mack per T.E.Lawrence lo portò a scrivere una approfondita biografia dell'enigmatico uomo che giocò un ruolo chiave nella politica del Medio Oriente e nel 1977, lo sforzo lo portò al Premio Pulitzer. Lawrence visse una visione creativa del cambiare il mondo, cosa che fece appassionare, uno dei suoi amici dice ossessionare, Mack.

Per i primi anni '80, quando entrò in quella che per molti professori sarebbe la confortevole mezza età, Mack, sotto la spinta dei suoi figli, venne attirato in due altri territori vergini, il regno dei quesiti spirituali e il mondo dell'attivismo politico. Sperimentò la respirazione olotropica e le droghe psichedeliche. Venne attirato nella politica del Medio Oriente, incontrandosi con Yassir Arafat a Beirut per discutere prospettive di pace. In seguito si lanciò in un crescente sforzo antinucleare durante gli anni di Reagan, esplorando gli aspetti psicosociali della minaccia di guerra nucleare e testimoniò davanti al Congresso un problema come gli incubi infantili di un olocausto nucleare. Infine si spinse in un ruolo più attivo; la sua intera famiglia venne arrestata nel 1986 nel Sito di Test governativo del Nevada per aver protestato sulle detonazioni nucleari sotterranee.

Il suo lavoro respiratorio in particolare, impostò le basi per il suo interesse sugli alieni. "Ero aperto alla possibilità che esistesse un mondo oltre quello che possiamo vedere", ricorda. Mack iniziò a vedere pazienti che descrivevano una varietà di incontri alieni e creò il Programma per la Ricerca sulle Esperienze Straordinarie (PEER) nel Centro di Harvard per il Cambiamento Psicologico & Sociale. (Correntemente il Centro e il PEER non sono affiliati con Harvard.) Il suo libro del 1994 sul soggetto ( Abduction), che si concentra su interviste che descrivono le esperienze di un gruppo di 70 persone che affermarono di essere state addotte, provocarono la ridicolizzazione e l'indignazione nei media ufficiali e una investigazione di Harvard nei suoi metodi scientifici.

Imperterrito, Mack rimase fermo, raccogliendo altri dati e intervistando persone da tutto il mondo, pubblicando Passport to the Cosmos: Human Transformation and Alien Encounters nel 1999, che si concentrava su miti relativi agli alieni ed esperienze nelle culture native, dall'Amazzonia all'Africa del Sud.
Di persona, Mack ha i tratti cauti di uno studioso, la combattività di una figura attaccata dai media e l'entusiasmo innocente di un giovane studente di college che scopre sè stesso. Durante una lunga intervista nei centri del PEER, Mack ha parlato con New Age sulla sua ultima frontiera. Quello che segue è un riassunto dell' intervista.

Domanda: Qual'è stato il primo incontro con il fenomeno alieno?

Risposta: Ho letto un articolo che trattava il fenomeno come emergenza spirituale e un collega nel mio corso di respirazione, mi portò a vedere Budd Hopkins (autore di diversi libri sugli alieni) nel Gennaio 1990. All'inizio io non credevo che fosse possibile incontrare esseri esterni alla Terra, ma divenne chiaro che non avevo altro modo per spiegare cosa stesse accadendo: se diverse persone che non sono connesse hanno le stesse dettagliate esperienze, allora non hai a che fare con un effetto generato internamente. Quindi divenni curioso.

D: Come verifichi l'attendibilità di queste affermazioni?

R: Faccio una valutazione psicologica accurata dei loro stati mentali, prendo la loro storia psicologica, gli esami clinici standard e, in alcuni dei primi casi, batterie di test psicologici. Valuterò se abbelliscono la verità. C'è altro, con cui ancora combatto. La sensazione che una persona stia parlando come se sia stata lì, questa viene dal linguaggio del corpo, lo sguardo nei loro occhi, dal non avere altri piani. Sto lavorando per definire meglio questi punti.

D: Quindi vedi quello che stai facendo come scienza?

R: Devo essere aperto al fatto che ci sono reami di dimensioni della realtà che non conosco. La conoscenza non è la stessa quando non puoi creare un esperimento controllato, ma rimangono ancora vie affidabili per conoscere. Non posso creare un esperimento che raccoglie un gruppo di UFO. Però credo che esista una qualità d'apertura di mente e rigore che possiamo applicare. Possiamo sviluppare degli standard di autenticità, attendibilità, molteplicità di testimonianze. Questa può essere considerata una scienza del sacro o dell'esperienza umana.

D: Quali tipi di standard visualizzi per tale scienza?

R: Abbiamo un progetto sulle esperienze anomale al PEER, che deriva da un workshop del 1999 sull'argomento che ha incluso teologi, antropologi, astrofisici e filosofi. Non guardiamo solo il fenomeno delle abduction, ma le esperienze di pre- morte e altri fenomeni simili che non cadono in una singola disciplina. Noi vogliamo esplorare le tradizioni dove esistono, se non standard, tradizioni sulla testimonianza oculare e sulla verità, metodi sul come decidere chi prendere seriamente. Le tradizioni Buddiste e Cattoliche affrontano questo in dettaglio, per esempio nel determinare cosa sia miracolo e cosa no.

Padre Corrado Balducci, un gentiluomo vicino al Vaticano, una volta mi colpì dicendo che la Chiesa prende molto seriamente questi rapporti sugli UFO e sulle abductions, perchè sembrano esserci molte testimonianze attendibili. Ho iniziato a pensare a questa nozione del testimone sacro o del testimone del sacro. Non vogliamo prendere, per esempio, gli standard Cattolici o Buddisti, ma possono essere delle guide.

D: Quindi questi standard possono essere applicati ad ogni sorta di esperienza anomala?

R: Il mondo New Age è pieno di persone che lavorano su tutto dalle esperienze aliene al channeling, ma non ci sono criteri reali per dire cosa prendere seriamente. Abbiamo molte critiche appropriate sul lavoro new age. Solo perchè qualcuno dice che può canalizzare qualcosa, non significa che sia vero. Il metodo scientifico ha mezzi per decidere sull'attendibilità di evidenze fisiche. Però se non ci sono evidenze fisiche, segni fisici sul corpo per esempio, ci devono essere modi per raccogliere dati e determinare la validità.

D: Stai cercando con forza di portare la scienza in un'area che è dominio della religione?

R: Barbara McClintock, vincitrice del Premio Nobel in genetica, ha descritto il suo modo di conoscere come altamente soggettivo. Lei potrebbe cadere in amore con spighe di grano; si è fusa con quello su cui lavorava. Chiaramente, dopo aver appreso in questo modo interconnesso e soggettivo, allora puoi usare la tua mente razionale per trovarne un senso. Però il tuo strumento di conoscenza è il tuo intero sè, il tuo sè intuitivo, la tua piena coscienza. Quello che i bravi scienziati e quelli che ci portano "oltre il velo" hanno in comune, è il pieno impegno con questo altro sè.

D: Dici che il lavoro respiratorio ti ha aperto ad altre visioni del mondo. Come si è rivelato questo?

R: Ho realizzato che non ero bloccato nella mia torre accademica e psicoanalitica, mi sono espanso oltre il guscio. Ho avuto questo senso di connessione con tutte queste persone, che era inspiegabile per me. Questo senso per cui ognuno di noi è in qualche modo una persona aperta e che ama e che eravamo una sola cosa in un certo modo, che in condizioni naturali possiamo connetterci in un modo molto differente dal solito isolamento competitivo in cui viviamo.

D: Come si relaziona questo con gli alieni?

R: Siamo esseri spirituali connessi con altre forme di vita e col cosmo in modo profondo e lo stesso cosmo contiene una intelligenza. Non è solo materia morta ed energia.

D: Le tue idee sulle abductions, sono più accettate ora nelle vie ufficiali, rispetto al 1994?

R: No, al contrario. Ci sono coloro che hanno paura di quello che vedono come il pericolo del ritorno dell'irrazionale. Però agli estremi c'è una crescente eccitazione e un interesse nel comprendere una realtà non conosciuta tramite il metodo scientifico tradizionale. Quindi c'è come un riscaldamento, non per una guerra di paradigma, ma un discorso non molto amichevole tra visioni in contrasto.

D: Gli "sperimentatori" del contatto alieno, vengono considerati pazzi nel mondo ufficiale. Li vedi come una minoranza oppressa?

R: La ridicolizzazione di questi individui e la negazione delle loro storie ha profonde implicazioni morali. Una società non può sopravvivere a lungo se chi racconta la verità viene respinto. Io credo che questi testimoni dicano la verità, nonostante il fatto che quello di cui parlano non può essere vero secondo la visione materialista dominante nel mondo. Il fatto che vengano respinti non li rende una minoranza soppressa. Ho iniziato a vedere che l'errato respingimento delle testimonianze di attendibili testimoni era dovuto al fatto che ciò che riportavano non combaciava con la visione dominante del mondo.

D: Come reagisci alle strane varietà di alieni descritti dagli addotti?

R: L'intero discorso della demografia aliena è piuttosto ironica in un certo modo, alcuni biondi, altri rettiliani, altri come insetti, altri come mantidi religiose e chiaramente i grigi. L'intero discorso in un certo modo è comico. Quindi arrivi sulla loro provenienza stellare. Sembra uno scherzo cosmico. Quando una cultura diviene sterile e limitata nella sua visione, arriva qualcosa che strappa l'intero sistema.

D: Quindi credi personalmente in questo fenomeno?

R: Non serve sforzo. Non si può spiegare in modi puramente interpsichici. Molte persone hanno queste esperienze nel mondo, spontaneamente. Deve arrivare da qualche luogo, quella che James William ha chiamato "provocazione dall'esterno". Lo vedo nel contesto della crisi ecologica globale. La Terra è una fonte di creazione e vita e per ignoranza, avidità e aggressione, la stiamo distruggendo. Vedo un risveglio delle coscienze in questo, una riconnessione spirituale col sacro, col divino.

D: Il pedaggio personale e professionale per aver scavato nel fenomeno abductions, è stato troppo alto?

R: Non ho rimpianti. Nonostante le critiche e gli attacchi, ho incontrato così tante incredibili persone aperte alla conoscenza. Ho probabilmente guadagnato più colleghi e amici da quando ho iniziato questo lavoro, rispetto a quelli che avevo nel periodo precedente, sono semplicemente differenti. Non risuono allo stesso modo con un numero di altre persone. E' stata come un'espansione dei miei orizzonti e un'apertura a connessioni e possibilità eccitanti, più che una sofferenza. Quello che mi ha portato a sentirmi bene è che le persone hanno iniziato a cercare in anomalie di altro tipo. Ci sono stati molti altri pionieri prima di me.

R: Vuoi avere un'esperienza di abduction?

R: Non penso. Una ragione è che spesso è spaventoso, ma penso che potrei gestirla. Secondo, la mia attendibilità e il mio ruolo come testimone dei testimoni, dipende sul mio essere pulito in questo punto. Ho visto esempi in cui investigatori che hanno avuto esperienze o hanno riconosciuto le loro esperienze, hanno perso credibilità come investigatori. Sento di avere un ruolo diverso. Non mi permetto di pensare troppo a questo.

Andrew Lawler è il corrispondente da Boston per il magazine Science.


Tradotto da Richard di altrogiornale

January 21, 2009

la segretezza sugli UFO a livello mondiale!

La notizia, partita lo scorso 25 Novembre da West Midlands, Regno Unito, ha fatto il giro del mondo in poche ore. In Italia per primi se ne sono accorti blog e forum ufologici, poi è arrivata sui media nazionali con grave ritardo, a riprova della loro incompetenza e insufficienza nel trattare nel suo complesso la questione UFO. Tutto è partito dalle dichiarazioni rilasciate dall’ex astronauta Edgar Mitchell a Nick Margerrison, conduttore del programma The Night Before Team di Kerrang! Radio, emittente radiofonica musicale - a forte connotazione Rock - che ha intervistato il settantottenne astronauta dell’Apollo 14, uno scienziato laureatosi in Aeronautica e Astronautica al MIT (Massachusetts Institute of Technology). Quanto segue è la trascrizione integrale dell’intervento di Mitchell, ascoltabile in originale su: www.kerrangradio.co.uk/Article.asp?id=804160"
Kerrang! Radio:


Margerrison: Crede nella vita su altri pianeti? 
Edgar Mitchell: Certamente. Non c’è neanche da discuterne. La vita esiste in tutto l’Universo. Noi non siamo assolutamente soli nell’Universo. 

Margerrison: Quindi lei è convinto che non siamo soli nell’Universo? 
Mitchell: Oh, io so per certo che non siamo soli nell’Universo. Siamo stati capaci di indentificare con certezza dove si trovano gli altri pianeti abitati? No, almeno non nel nostro sistema solare, ma ora sono stati già identificati molti pianeti che potrebbero essere adatti ad ospitare la vita. Ho avuto il privilegio di essere al corrente che su questo pianeta noi siamo stati visitati e che gli UFO sono reali, sebbene questo sia stata celato dai nostri governi per molto tempo. 

Margerrison: Wow! Si fermi un attimo. Questa è una notizia enorme! Per me è veramente uno shock.
Mitchell: Beh, mi dispiace, ma questo significa che non ha letto molti giornali ultimamente. L’argomento comincia ad essere trattato un po’ più liberamente adesso. 

Margerrison: Quindi lei mi sta dicendo che ora ci sono molte più informazioni disponibili. Aspetti un momento. Avevo già sentito un sacco di pazzoidi fissati con gli UFO parlare in questo modo, ma non avrei mai pensato che il Dr.Edgar Mitchell, il sesto uomo ad aver camminato sulla Luna, uno scienziato di tutto rispetto, un giorno mi avrebbe detto che siamo visitati da alieni di altri pianeti e che loro esistono veramente. E così, senza discussioni. 
Mitchell: Beh, questa è la prima volta che lei ne sta parlando con me, altrimenti glielo lo avrei già detto.

Margerrison: (ridendo) Quindi lei crede a tutta la faccenda? 
Mitchell: Fuori circolano più storie inventate che conoscenze reali, ma il fenomeno è vero e ci sono alcuni di noi, poche persone, che sanno la verità. La faccenda è stata occultata dai nostri governi durante gli ultimi sessanta anni ma, lentamente, ha cominciato a trapelare e pochi di noi hanno il privilegio di saperne qualcosa. Si da il caso che io sia cresciuto a Roswell, nel New Mexico dove è probabilmente avvenuto l’incidente del 1947 e sono abbastanza informato sui fatti proprio perché lì mi trovavo. 
Ho anche vissuto in ambienti militari e di intelligence che sanno al di là di quanto è stato divulgato al pubblico, sanno che, sì, siamo stati visitati.

Margerrison: Quindi sta parlando seriamente? Non è che sta pensando “ora lo prendo un po’ in giro e non è vero niente”? Mi chiedo se non sono incappato in un qualche tipo di humor in voga tra gli astronauti e, magari, tra un paio di minuti lei se ne salterà fuori dicendo che mi stava solo prendendo in giro.
Mitchell: No, non lo farò.

Margerrison: Wow! Quindi lei è stato messo al corrente del fatto che siamo stati visitati?
Mitchell: Beh, messo al corrente è solo un modo come un altro per definire la cosa. Sono stato coinvolto in molte di quelle attività - non rientra nella mia professione e non è neanche il primo dei miei interessi - ma sono stato coinvolto a fondo in comitati e programmi di ricerca dove agiscono scienziati e persone dei servizi che conoscono bene tutta la storia dall’interno e non ho problemi a parlarne. 

Margerrison: E qual è la storia dall’interno? 
Mitchell: Quella che le sto dicendo: siamo stati visitati.

Margerrison: È un contatto di tipo continuato, o ci fu un crash, oppure?
Mitchell: Dunque: no, una sorta di contatto è già in corso. Non posso dire di più perché non conosco le dimensioni della cosa né i dettagli interni perché non è mio precipuo interesse. Ma il fatto che siamo stati visitati, che nel Luglio del 1947 l’incidente di Roswell avvenne veramente e che un certo numero di contatti siano veri e stanno proseguendo è ben noto a quelli di noi che sono stati informati e che si sono avvicinati all’argomento. 

Margerrison: Ma allora, perché è stato tutto insabbiato? Perché non se ne parla sui principali mezzi di comunicazione?

Mitchell: La ragione risale a necessità che divennero prioritarie dopo la Seconda Guerra Mondiale, almeno negli Stati Uniti. Non posso parlare per le altre nazioni come quelle europee o del Sud America. Sono governi che ultimamente hanno iniziato ad aprire i propri archivi. C’è un inizio di apertura, prendi ad esempio Internet e alcuni organi di stampa internazionali e puoi verificare quante storie stiano uscendo fuori adesso. 

Margerrison: In questo show ho avuto ospiti che dicevano che sempre più governi sono propensi alla rivelazione, ritenendo che sia arrivato il momento giusto. Pensa che sia giunto il momento e che avremo la rivelazione ufficiale forse entro quest’anno? E che i governi… 
Mitchell: Non so se negli Stati Uniti accadrà quest’anno, ma certamente negli ultimi anni abbiamo avuto ammissioni da parte dei governi di Belgio, Francia, Brasile e Messico. Quei governi hanno aperto i loro archivi sugli UFO e, soprattutto, hanno ammesso di possederli. 

Margerrison: Ok, mi lasci raccapezzare. Ascolti, questo è quanto so io: alla trasmissione sono venute persone che hanno discusso sulle affermazioni della chiesa cattolica riguardo al fatto che il credere nella vita su altri pianeti non è in contrasto con il tuo essere cattolico. 
Mitchell: Certo, la cosa è successa recentemente in relazione, io credo, alla massiccia divulgazione da parte del governo Britannico di alcuni dei casi inglesi. Non erano i vostri casi più segreti, ma erano alcuni casi.

Margerrison: Cosa accadrà nei prossimi quattro anni, qui in Inghilterra verranno divulgati tutti i casi? Pensa che sia in atto una escalation che porterà ad un’ammissione da parte del Regno Unito? 
Mitchell: Non so dire quanto velocemente avverrà, ma è certo che la consapevolezza del pubblico sta crescendo, e anche la sua accettazione della realtà degli UFO. D’altra parte sembra stiano diminuendo i tentativi palesi e occulti di disinformazione e insabbiamento. Credo che stiamo andando verso reali rivelazioni grazie ad alcune serie organizzazioni che si muovono in quella direzione.

Margerrison: Lei ha avuto molto tempo per pensare a queste cose. Quale crede sarà l’impatto sul mondo quando finalmente i mezzi di comunicazione di massa daranno la notizia che ci sono esseri alieni provenienti dall’esterno di questo pianeta?

Mitchell: Al punto in cui siamo, immagino che la reazione generale sarà del tipo: “Beh? Cosa ci sarebbe di nuovo?”, almeno negli Stati Uniti dove ormai piu del 70% della gente accetta la questione come un dato di fatto. Anche se la gente non conosce la versione giusta dei fatti, sa e accetta il fatto che abbiamo avuto visite dallo spazio e si vedono continuamente in cielo UFO che con tutta probabilità sono astronavi aliene. In realtà non tutti i velivoli non identificati lo sono; sospetto che alcuni di essi abbiano origine terrestre perché negli ultimi sessanta anni sono stati condotti studi di retro-ingegneria (da tecnologie E.T.) che hanno portato alla creazione di questo tipo di apparecchiature. Nessuna delle quali è però progredita quanto quelle in possesso dei visitatori.

Margerrison: Ha qualche timore per la sua sicurezza, a causa di queste sue conoscenze e del fatto di averle rese pubbliche? 

Mitchell: Oh, penso che i tempi siano cambiati. Che in passato persone a conoscenza di segreti avessero paura è chiaro. Ma ormai non credo più che sia loro intenzione mettere a tacere certe persone, o usare altri mezzi drastici contro di loro.

Margerrison: Quale crede che sia l’intento degli alieni? Ostile o pacifico?
Mitchell: Assolutamente no, non sono ostilli. È ovvio che non sono ostili, altrimenti ci avrebbero già spazzato via da tempo. 

Margerrison: (ride) Davvero?!
Mitchell: Certo, non saremmo più qui.

Margerrison: WOW!
Mitchell: Se quello fosse il loro intento non avremmo alcuna difesa.

Margerrison: Mi dica, a cosa assomigliano?
Mitchell: Lei avrà visto alcune immagini. Le immagini che ho visto io raffigurano persone piccole con un aspetto che per noi risulta strano. Per quanto ne sappia, dai miei contatti (professionali) che hanno avuto dei contatti, sono descrizioni piuttosto accurate.

Margerrison: Lei crede che altre persone coinvolte negli atterraggi sulla Luna siano a conoscenza di questo?
Mitchell: Alcune sì. Come in altri campi, però, lo sono solo quelle realmente interessate ad andare a fondo nelle cose, solo allora si riesce a conoscere i fatti. (squillo di cellulare)

Margerrison: Mi accorgo che lei è molto impegnato, squilla il suo cellulare.
Mitchell: Sì, non mi lasciano in pace. Il telefono suona tutto il giorno e non posso farci molto. 

Margerrison: Sinceramente, le dico che quseta è stata veramente una delle conversazioni piu importanti della mia vita, incredibile! Grazie per essere stato con noi. 
Mitchell: Ci puoi scommettere.

Margerrison: E infine, Dr. Mitchell, mi ascolti, lei è veramente un grande amico della trasmissione, spero proprio che voglia accettare tutta la nostra amicizia e…WOW che dialogo incredibile! Grazie per essere stato con noi.
Mitchell: Sono contento che l’abbia apprezzato.


Subito dopo la messa in onda di questa intervista, il sito di Kerrang!Radio è stato inondato da innumerevoli richieste di chiarimento. Il sito ha riportato quanto segue:

«Uno dei nostri Programmisti, Alex, ha contattato la NASA per avere conferme sulla storia riferita dal Dr. Mitchell. Questa è stata la replica della NASA:

“Caro Alex,
La NASA non è sulle tracce degli UFO.
La NASA non è coinvolta in alcuna sorta di insabbiamento della vita aliena su questo pianeta o altrimenti ovunque nell’universo.
Il Dr. Mitchell è un grande Americano, ma noi non condividiamo la sua opinione su questi argomenti. 
Grazie per averci dato l’opportunità di esprimere un commento.”»

December 18, 2008

INTERVISTA A MAURIZIO VERGA

E tu ci credi agli alieni? Lo abbiamo chiesto a uno dei più autorevoli studiosi di UFO in Italia

Una delle prime fotografie di UFO. photo: Billy Meyer

Esistono migliaia e migliaia di avvistamenti UFO registrati da macchine fotografiche, ma stranamente tutte queste immagini sono mosse, distanti e in ogni caso poco chiare. Sono tutti falsi o sporcature di pellicola? E le scie chimiche? E le presunte connivenze tra i governi e gli extraterrestri? Eccovi un intervista che non vuole rivelare niente, ma almeno lo fa con molta chiarezza.

Maurizio Verga ha 45 anni, è di Como e dal ‘76 indaga e studia gli UFO. Ha scritto tutta una serie di articoli per riviste come "Mufon Ufo Journal", “Flying Saucer Review", "Magonio" e “Perspectivas Ufologicas”.
Nel ‘85 ha fondato il CISU (Centro Italiano Studi Ufologici), successivamente si è specializzato nei software dedicati alla ricerca sugli UFO. Dal ‘95 ha iniziato a sfruttare il web collaborando a vari progetti tra cui Ufo OnlineWikiUfo e NaziUfo sulle armi fantastiche e non convenzionali sulle quali i tedeschi hanno condotto ricerche nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
In più si interessa di velivoli sperimentali, della Seconda Guerra Mondiale, di test atomici, film di fantascienza.

Spesso “UFO” viene confuso con “alieno”. Facciamo un po’ d’ordine: se un UFO non è un alieno, cos’altro può essere nella tua esperienza?
Kenneth Arnold
Nessuno lo sa. In effetti se qualcuno venisse da me manifestandomi la sua sicurezza riguardo un UFO di origine extraterrestre lo invidierei, ma ne dubiterei. L’ufo è il fenomeno, l’oggetto di quel racconto di chi ha visto qualcosa nel cielo. Il fenomeno UFO inizia nei primi anni ‘50 popolarizzandosi negli Stati Uniti, anche attraverso una rivista come True Magazine: un concetto per cui quelle cose strane che si vedevano in cielo potessero essere astronavi. Ma la cosa più importante di quel periodo è che una simile notizia non era giudicata tanto strana o totalmente ignota. Già nel ‘47 se ne parlò. La stampa, i fumetti, la pubblicità, il cinema lo fecero proprio finché, nella cultura popolare, quegli oggetti divennero astronavi. La verità è che non esiste nessun tipo di evidenza. Con i primissimi avvistamenti nel ‘47 c’è la prima fotografia del genere, da qui tutta una serie di strisce in cielo, difetti di sviluppo e strane macchie. Da quando ci sono le digitali ci arrivano una o due immagini al giorno. La gente, se vede qualcosa di strano, pensa in primis a un UFO.

Perché ci si ritrova a studiare gli alieni e/o gli UFO?
Una motivazione è legata al carattere. Anziché le popolazioni indigene o la società Maya, la mia curiosità si è rivolta al cielo. Sicuramente l’ufologia, se condotta in senso serio, diventa un interesse culturale. Tutto sta a come affronti l’argomento, con tanto buonsenso - cosa che spesso manca.

Quali sono le motivazioni che spingono gli altri a occuparsi di UFO?
Ci sono due categorie: chi, da persona convinta, ti racconta di avere strani incontri, a volte fotograficamente documentati, i cosiddetti “contattisti”, spesso in buona fede, talvolta con caratteristiche che sfiorano il patologico... La cosa deleteria è che spesso i giornalisti non aspettano altro. Ma ci sono anche quelli che lo fanno per notorietà: in Italia, come all’estero abbondano storie di personaggi che attraverso le loro fotografie tentano di uscire sui giornali. Non di rado sono stati proprio dei fotografi a creare i più celebri falsi fotografici. 

Ellen Crystal. photo: Bruce Cornet
Ellen Crystal, una nota investigatrice di UFO, ha detto una volta al NYT: "La cosa peggiore nell'essere una fotografa di UFO è lavorare a tempo pieno e non fare un soldo. È ridicolo, ho scattato più di 500 immagini di UFO, spendendo migliaia di dollari di spese e non ne ho ottenuto nulla". Sei daccordo con questa lamentela?
Non mi piace il suo commento, è come se avesse sempre cercato un tornaconto. Se ben ricordo, Ellen Crystal era legata al “channelling”, in America vengono così chiamate le persone che ricevono i messaggi dalle entità estraterrestri, un movimento legato fortemente alla corrente New Age. Il più noto contattista è stato Billy Meyer, svizzero, con ben oltre 1000 fotografie di dischi volanti. 

Credi nell’esistenza degli alieni?
Il verbo nella domanda è già sbagliato. Non si tratta di un atto di fede, come nella fede in Dio, ma del fatto che ancora nessuno lo sa. Al di là dell’atto di fede, resta un fatto probabilistico.

Credi che esistano dei legami tra certi governi e gli UFO?
Direi di no, sembrerebbe che non ci sia nessun tipo di complotto, anche la CIA in qualche occasione del passato ha rivelato certe confessioni su quello che i governi sanno, ma nulla di importante è rimasto, anzi, è probabile che le stesse istituzioni ne sappiano meno di noi; loro hanno solo ricevuto segnalazioni in un'ottica militare, un’ottica pressappochista. L’aeronautica militare ha il compito di verificare tutto ciò che viene avvistato in cielo. Durante la guerra fredda gli Stati Uniti hanno insistito su queste ricerche costituendo delle commissioni per spiegare certi avvistamenti e nel ‘48 era uscito anche un memorandum in cui si accennava alla possibilità di azioni finalizzate a equilibri interplanetari.
Avvistamento UFO risalente al 1947
Hai mai visto documenti fotografici inoppugnabili e inspiegabili sugli UFO? E sugli alieni?
C’è qualche caso internazionale con foto o filmati strani, inspiegabili, ma non si tratta mai di avvenimenti totalmente strani. Macchie di luce, piuttosto che scure (solitamente artefatte)... non ci sono fotografie di oggetti particolarmente strutturati.

December 02, 2008

Intervista a Giorgio Bongiovanni in Spagnolo

Le manifestazioni degli Esseri di luce si sono susseguite durante questa tappa della missione di Giorgio Bongiovanni, avvistamenti e segni che sono stati visti nei cieli di tutto il mondo. Anche i cerchi nei campi di grano si sono moltiplicati e ci hanno regalato il segno piú atteso da tutti noi e da coloro che annunciamo la Venuta di Cristo. 
Cerchi nel grano a forma di croci per annunciare una cosa soltanto: nessuno giunge al Padre se non attraverso di Lui, il Cristo. Lontano dall’essere un annuncio soltanto per i cattolici o i cristiani, questi cerchi racchiudono dei significati molto interessanti. 
Cari lettori, in esclusiva per voi potete ascoltare due interviste che il giornalista e ricercatore Jaime Maussan ha fatto allo stigmatizzato Giorgio Bongiovanni, dove viene spiegato il significato preciso dei cerchi nel grano con le croci apparse rispettivamente ad Agosto e Settembre.


ingegnere aerospaziale alla NASA Clark C. McClelland

Visto il ritorno sulle scene ufologiche dell'ex ingegnere aerospaziale alla NASA Clark C. McClelland riportiamo qui degli interessanti articoli di qualche tempo fa, ma che sono ancora di estrema attualita' visto le recenti rivelazioni dell'ex-astronauta Edgar Mitchell.



Clark C. McClelland, ex ingegnere aerospaziale in servizio alla NASA dal 1958 al 1992, torna a parlare di sé. Egli ha recentemente cominciato a collaborare con The Canadian, un quotidiano canadese indipendente e no profit. Non c'è da stupirsi se finalmente un media nazionale canadese, anche se poco conosciuto, dà spazio alle controverse tematiche affrontate dall'ex tecnico di lancio della NASA. Ecco cosa dice in proposito la presentazione del portale che campeggia sulla Rete:

<<[..] We are committed to affirming a sovereign Canada, by defending the national public interest via a critical approach to mass-media coverage. The aspirations for a sovereign Canada had inspired the journalists of 'Le Canadien', as well as Tommy Douglas, former Prime Minister Trudeau, and other Canadians, toward the pursuit of the Canadian Dream. Trudeau had specifically referred this Canadian Dream, as the pursuit of a socially progressive 'Just Society'.>>

http://www.agoracosmopolitan.com/about_us.html

Al centro delle straordinarie rivelazioni di questo cittadino americano, licenziato improvvisamente anni fa dall'Agenzia Spaziale americana, ci sono i contenuti sconcertanti di alcune discussioni avute nel corso di incontri privati con autorevoli personaggi storici dell'epoca: incontri nel corso dei quali si parlò di UFO e veicoli alieni precipitati. 

Alcuni anni addietro McClelland rivelò ai mass media di aver colloquiato informalmente con il Senatore Barry Goldwater (esiste una foto che li ritrae insieme in Florida) e con il dr. Wernher Von Braun (1912-1977). Presso il sito di McClelland si può vedere una foto con dedica dell'ingegnere missilistico tedesco. 

A proposito di W. Von Braun e dell'incidente di Roswell, nel 1999 il giornalista italiano Maurizio Baiata firmò un articolo intitolato <>, pubblicato sulle pagine della rivista UFO Network (nr. 5, Settembre 1999). Il pezzo di Baiata riprendeva la notizia dell'intervista rilasciata da McClelland a CNI News.

Ecco un breve passo del servizio di allora (il testo integrale è disponibile presso il sito EdicolaWeb.net):

<<[...] "Il Caso Roswell resta il più importante e documentato nella storia di crash/retrieval (schianto/recupero) di UFO" dichiara McClelland. Lo scienziato spiega come venne a conoscenza del ruolo avuto da von Braun nella vicenda: "Durante i miei lunghi anni di servizio nel programma spaziale della nazione ebbi la fortuna di conoscere e scambiare alcune informazioni di grande interesse con scienziati tedeschi trasferiti in USA mediante l’Operazione Paper Clip dopo la Seconda Guerra Mondiale. Erano l’élite del gruppo scientifico addetto ai programmi missilistici tedeschi sotto il controllo di Adolf Hitler. Ebbi spesso il privilegio di conversare con il loro capogruppo, il dottor Wernher von Braun e con altri scienziati assegnati alle squadre addette al lancio della ABMA (Army Ballistics Missile Agency) alle rampe di lancio di Cape Canaveral. Questi stessi uomini furono infine conglobati nella nuova organizzazione National Aeronautics and Space Administration (NASA)".>>

Articolo di Maurizio Baiata, da <>, UFO Network nr. 5, Settembre 1999

Più recentemente il bimestrale I Misteri di Hera (nr. 14, Agosto/Settembre 2006) ha dedicato una pagina del suo speciale allo Spazio ad una lettera aperta firmata da McClelland. Ne emerge il ritratto di un uomo colpito duramente dalla vita, trovatosi probabilmente nel posto sbagliato al momento sbagliato. Tali circostanze fortuite lo condussero all'inaspettato licenziamento. Stando a quanto da egli riportato, sembra che a causa di una sua accidentale "scoperta di qualcosa di importanza monumentale", egli dapprima fu rimosso dal suo incarico di tecnico specialista di lancio dello Space Shuttle Columbia e passato ad incarichi amministrativi (OPF-3), e dopo alcuni giorni fu licenziato in tronco senza nemmeno dargli la possibilità di salutare i colleghi del Kennedy Space Center. 

Riportiamo alcune righe in ottemperanza al diritto di critica e per meglio contestualizzare la figura dell'ingegnere americano: 

<<[...] Il processo non si tenne. Così mi rivolsi alla Corte Federale di Atlanta, in Georgia. Il caso si prolungò prosciugando tutti i miei averi. Lo stress è stato ed è tremendo. Dovetti chiedere prestiti ai miei genitori, molto anziani, che ne uscirono sconvolti. [...] Ho perduto tutto, la carriera, il pensionamento, i benefici sanitari, l'orgoglio [...] Hanno distrutto la mia famiglia. Una tragedia dopo l'altra. Da allora (1992) ho avuto difficoltà finanziarie. Questo perché ho cercato di dire alla gente quello che avevo appreso... la VERITÀ COSMICA.>> 

pag.9 ibidem

Consiglio caldamente di procurarsi lo speciale dedicato allo Spazio, non solo per leggere il testo integrale della lettera. Vi si trova anche il testo del celebre servizio <> (26/11/2005) a firma di Maurizio Molinari, corrispondente dagli Stati Uniti per La Stampa di Torino. Si tratta di un servizio che riporta le dichiarazioni di Paul Hellyer, ex ministro della Difesa canadese, rilasciate in occasione di un convegno (il simposio Exopolitics) tenutosi all'aula magna dell'Università di Toronto.

McClelland è stato ScO (Spacecraft Operations Officer), operatore specialista della Flotta Space Shuttle al Kennedy Space Center, in Florida, ma precedentemente aveva lavorato alle missioni lunari Apollo presso il Cape Canaveral della NASA. Egli ha assistito nella sua vita a 636 lanci spaziali (nella lettera aperta viene riportato il numero di 631, ma in un contatto epistolare McClelland mi ha parlato di 636 lanci; la sostanza, ad ogni modo, non cambia).

McClelland è stato inoltre un ground test astronaut (un tecnico che, suppongo, testa da astronauta la strumentazione a terra). Un curriculum di tutto rispetto, se non fosse per la macchia finale sulla sua carriera stroncata da interessi superiori ed al di fuori della discussione pubblica. 

Che cosa avrà mai scoperto McClelland da indurre l'Amministrazione della NASA ad un suo rapido declassamento di mansioni ed al successivo licenziamento avvenuto nel 1992? McClelland sembra intenzionato a metterlo per iscritto nel suo libro, attualmente in fase di stesura. 

Intanto l'ex tecnico NASA continua la sua difficile opera di divulgazione, in attesa che qualche lungimirante editore (italiano od estero) sia disposto a vagliare il suo lavoro ed a proporgli di pubblicare un testo rivelazione. Da insider dell'esplorazione spaziale, McClelland potrebbe in futuro dare un notevole contributo alla discussione esopolitica e sui fenomeni aerospaziali non identificati, un fenomeno sul quale da alcuni mesi il Cnes (il Centro nazionale per gli studi spaziali della Francia) sta facendo chiarezza, declassificando gradualmente i suoi dossier segreti.

Un significativo incontro di McClelland con W. Von Braun risale al Luglio 1969, presso Cocoa Beach nel corso di una cerimonia della MFA (Manned Flight Awareness) e della NASA. Presso il Cocoa Beach Ramada Inn, Von Braun e McClelland si fermarono a fare due chiacchiere nella veranda. L'ex ingegnere statunitense racconta che egli era a conoscenza di alcuni retroscena dell'incidente di Roswell sin dal 1958 (incidente di cui si discusse sulla stampa sin dal 1947). Secondo quanto ci racconta, lo specialista di lancio americano pose a Von Braun una domanda diretta. McClelland sapeva infatti che Von Braun ed altri scienziati tedeschi alla fine degli anni '40 lanciavano razzi V-2 dal poligono di lancio di White Sands. Fu solo nel 1958, infatti, che Von Braun ed il suo team entrò a far parte della neonata NASA. Prima, essi erano stati assegnati alla ABMA (Army Ballistics Missile Agency), come già ricordato da Maurizio Baiata. 

Riporto brevemente cosa McClelland ha scritto per The Canadian: 

<<[...] Did the Roswell Incident in fact happen, was an alien craft recovered along with alien bodies? Did you have a chance to go to the crash site?>>

German scientist Von Braun was at Roswell during UFO crash, 

by Clark C. McClelland , The Canadian, August 2007 

Ed ecco cosa avrebbe risposto Von Braun, secondo la testimonianza di McClelland: 

<<[...] Dr. von Braun explained how he and his (unnamed, for now) associates had been taken to the crash site after most of the military were pulled back. They did a quick analysis of what they found. He told me the craft did not appear to be made of metal as we know metal on earth. He said it seemed to be created from something biological, like skin. I was lost as to what he indicated, other than thinking perhaps the craft was "alive." >> 

ibidem

Dunque, secondo la testimonianza di un ex tecnico NASA dalle comprovate credenziali, lo scienziato tedesco Von Braun fu presente a Roswell con altri scienziati per ispezionare il misterioso oggetto volante precipitato nei pressi della cittadina del Nuovo Messico, durante l'estate del 1947. E che non si trattasse di qualcosa costruito dai Sovietici o dei resti di un semplice pallone sonda, lo si evince da quanto Von Braun riferì all'ingegnere aerospaziale:

<<[...] The recovered bodies were temporarily being kept in a nearby medical tent. They were small, very frail and had large heads. Their eyes were large. Their skin was greyish and reptilian in texture. Dr. von Braun said it looked similar to the skin texture of rattle snakes he'd seen several times at White Sands >>

ibidem 

Stando alle parole di McClelland, Von Braun avrebbe visto alcuni corpi durante l'ispezione del veicolo alieno; corpi molto piccoli, dalle grandi teste e dai grandi occhi. La loro pelle era grigiastra e di struttura simile a quella dei rettili. 

Auguriamoci allora che presto grandi nomi del mondo scientifico e politico si aprano su tematiche di importanza capitale per il futuro della civiltà umana.

Intervista a Maurizio Baiata


Maurizio Baiata, giornalista investigativo e ufologo, Direttore Editoriale del mensile “X Times”

p. Ciao Maurizio hai avuto una buona giornata oggi?

M.B. Ciao pasgal, sì grazie.

p. Bene, procediamo con le domande?

M.B. Certamente.

p. Inizierei con il presentarti ai nostri lettori, partendo da domande che riguardano l'uomo Maurizio e non l'ufologo e giornalista investigativo.

Che musica ami e cosa ci consigli per oggi?

M.B. Concepisco la musica come espansione del nostro senso dell’Infinito.
Quando ne scrivevo negli anni Settanta usavo una metodologia critica irrazionale e sensitiva, interessandomi di Musica Cosmica tedesca e Progressive Rock soprattutto. Oggi il meccanismo di comunicazione è diverso, ma consiglio: Sigur Ros, Dead Can Dance, Mission, Editors.

p. Quando vuoi staccare la spina cosa fai, hai una passione in particolare?

M.B. Ascolto musica, vado a correre (jogging), arti marziali (Karate). Motocicletta, una BMW bicilindrica del 1979, bianca.

p. Curi la tua alimentazione in modo particolare o mangi un po di tutto?

M.B. Ci provo. Sono stato tanto tempo fa nella Macrobiotica, poi vegetariano, Oggi di tutto, leggero.

p. Ora, andando un attimino al sodo...
L'ufologia/ esopolitica in Italia, abbiamo speranze di fare passi avanti?

M.B. Il concetto di Esopolitica è ancora lontano dall’essere assimilato dal grande pubblico. Se ci dovessimo attenere al suo principio fondamentale - quello di portare avanti un processo di sensibilizzazione della gente denunciando il cover-up sulla questione UFO/ET perpetrato dai governi e riequilibrando il peso della giusta informazione rispetto a quello della cattiva informazione ad opera di media corrotti - la situazione in Italia si presenta avvilente. Nulla di paragonabile a ciò che si sta ottenendo negli USA ad esempio, dove persino i grandi network (CNN in testa) consentono dibattiti aperti e lasciando libero il pubblico di giudicare, senza imbonimenti furbastri, o l’arroganza di pregiudizi e ignoranza alla Cicap.

p. E' noto che hai avuto contatti personali col Col.Philip Corso, potresti parlarcene?

M.B. Il colonnello era tutto d’un pezzo. Sempre gentile e disponibile, ma anche duro, brusco e sbrigativo con chi non ritenesse idoneo ad affrontare le sue tematiche preferite: gli sviluppi dalla retro-ingegneria aliena, la teoria delle “bioships” (astronavi biologiche tutt’uno con il loro equipaggio ET) e della loro possibile provenienza dal nostro futuro, le energie alternative (fra le quali includeva il nucleare). Riteneva inoltre gli ufologi degli “utili idioti” e quando gli feci notare che ufologo lo ero anche io, mi disse che non poteva farci niente.

Ho dichiarato più volte che il suo irreprensibile curriculum militare lo ha reso un testimone insostituibile, e lo ribadisco, non avendo mai dubitato della sua sincerità, pur mal digerendo il suo atteggiamento per me reazionario.

p. Steven Greer e l'ufologia in America in questo periodo, cosa vuoi dirci di particolare in merito?

M.B. Ho incontrato Steven più volte. È molto preparato. Ha avuto grossi problemi nella vita, ma rispetto alla media degli studiosi si è saputo creare una rete di contatti privilegiati con i vertici della politica americana e, grazie a sussidi molto consistenti, ha dato vita al Disclosure Project, la cui potenziale enorme importanza si è però risolta più come fatto mediatico che come sostanziale passo avanti nella divulgazione della verità. Non è affatto amato dall’establishment ufologico statunitense. Orientando i suoi maggiori sforzi sulla questione free energy si è reso scomodo per tale contesto, ma non ha mai assunto atteggiamenti di rottura, di insinuazioni o di critiche disoneste nei confronti dei suoi colleghi, mentre ne è costantemente fatto oggetto.

p. Steven Greer pensa che con Obama al governo potremmo riuscire ad avere una migliore conoscenza in ambito UFO/ET, pensi la stessa cosa?

M.B. Considerando l’entourage di Obama, se al suo interno non opereranno cervelli preparati in tal senso, non credo avverrà qualcosa di eclatante in campo ufologico. La guerra globale al terrorismo già lo impedisce di fatto, mentre la vitale questione della difesa spaziale continuerà ad essere gestita da gruppi di potere militare e occulto che dominano anche la NASA.

p. "Contattismo"/"Abductions", ad oggi qual'è il tuo parere?

M.B. Che i due fenomeni si toccano e si intrecciano nel risultato finale rispetto ai soggetti che vivono queste esperienze: costruire un uomo nuovo. Ma la regia non mi sembra la stessa. Io so quello che ho visto con i miei occhi. Al mio subconscio evidentemente non piacque e così, pur avendo avuto il privilegio di un contatto, non sono divenuto un contattato, né un contattista, né un rapito. Ho maggiori ragioni di altri per dire che per me gli Alieni esistono e in questo sono un fortunato.

p. Da alcune ricerche risulterebbe che, in Italia, più del 50% di queste persone "rapite" pratichi le arti marziali e/o la meditazione. Hai qualche parere in merito?

M.B. Credo di essere stato il primo ad evidenziare tale incidenza, che segnalai a Corrado Malanga una decina d’anni fa sulla scorta di mie elementari osservazioni derivate da incontri con individui presumibilmente addotti. In egual misura, l’alta percentuale di praticanti di arti marziali e di meditanti lasciava intuire un filo rosso con il fenomeno abduction. Possibili connessioni genetiche fra la nostra primordiale origine cosmica e una o più tipologie di visitatori? Certo, è difficile immaginare tali correlazioni con esseri di tipo grigio. Oppure, il legame esiste in virtù di “frequenze” fra loro coincidenti, o di campi energetici paralleli. Ho solo avanzato delle ipotesi, ma è certo che in stati di meditazione profonda e di contatto con il “ki” l’essere umano è capace di cose incredibili.

p. Oggi più che mai siamo circondati da onde e campi elettromagnetici di ogni genere. La loro diffusione incontrollata avviene senza neppure una base effettiva di ricerca sui danni possibili alla salute sociale. Su questa tendenza anche l'esercito prepara sempre più armi invisibili da usare nei prossimi scenari di battaglia che sembrano essere sempre più vicini alla normale vita quotidiana di noi cittadini.

M.B. Non è un quesito, quello che mi ponete, è una constatazione. Le armi in questione vengono testate da apparati militari su popolazioni inermi e ignare lontano dall’occhio dei media, ovviamente. Così, ritengo vengano usate su soggetti ad hoc presi dalla strada. Armi elettromagnetiche, chimiche e batteriologiche trovano territori di impiego ogni giorno, per la pace dello spirito di chi ci si arricchisce, dagli scienziati che le producono lavorando per le multinazionali - queste sì, del terrore - ai singoli militari che non si fanno scrupoli di coscienza. Non credo, peraltro, che l’Italia (certamente responsabile della produzione di tali dispositivi di morte) ne faccia impiego con le sue forze militari convenzionali, non parlo di gruppi speciali o elementi dell’intelligence.



p. Da dove nasce questo subdolo modo di controllare e ferire? Queste armi sono frutto della sola scellerata follia umana o vedono una correlazione con una qualche retro-ingneria aliena?

M.B. Per la seconda domanda, sarei portato ad escluderlo, al momento. Nel primo numero di “X Times” un articolo di Pablo Ayo pone l’accento sulla possibile relazione fra sistemi di guida neuronale applicati all’aeronautica, non con i sistemi d’arma. Molto più subdolo è invece il ricorso al mind control per ingenerare negli individui e nelle masse quel continuo senso di paura che porta a giustificare qualunque mezzo il potere vigente possa e voglia applicare per garantire al pubblico di essere in controllo e di essere in grado di garantire la cosiddetta “sicurezza pubblica”. 


p. In base ai tuoi studi, reputi reale l'ipotesi per cui la repentina evoluzione tecnologica avvenuta dal dopoguerra ad oggi e' frutto di "contatti" piu' o meno amichevoli con esseri piu' evoluti tecnologicamente?

M.B. Più che alla tecnologia, i cui riscontri oggettivi non ci sono, persistendo quelli deduttivi basati sulle dichiarazioni di Philip Corso, mi riferirei piuttosto alla sociologia del contatto o, più latamente, alla questione esopolitica. Se fosse reale, il documento (tratto dai files “Majestic 12) attribuito ad Einstein e Oppenheimer ai quali venne posto il quesito sulla deontologia da applicare in caso di contatto ufficiale con civiltà non terrestri, proverebbe che la storia del genere umano (almeno quello occidentale) dal dopoguerra in poi, andrebbe del tutto riscritta. Il documento si trova su , a cura di Ryan e Robert Wood. Altri riferimenti, Michael Wolf e Dan Burisch.

p. Secondo diverse teorie, popoli dell'antica mesopotamia e del Sud America fiorirono grazie ai frutti delle influenze aliene, specie nel campo delle scienze, dell'astronomia e della fisica, tanto da determinare una rapida evoluzione nel loro modo di vivere, costruire e interagire con l'ambiente esterno. Considerando la rapidita', avvenuta dal dopoguerra, dell'evoluzione tecnologica e industriale e' corretto ipotizzare un intervento alieno sull'evoluzione umana, ciclico piuttosto che continuativo?

M.B. Credo nell’interazione aliena con il genere umano sin dalle sue origini sulla Terra, ove tale nostra forma di vita potrebbe essere stata impiantata, o adattata in ragione di mutazioni genetiche programmate da altri. L’interrogativo sottolinea l’ipotesi di un’influenza aliena esplicata sullo sviluppo tecnologico e scientifico. Non è detto sia andata così, esclusivamente. Tali sviluppi li vedo come un corollario di conoscenze “diverse”, quali la magia, i poteri ESP, le facoltà naturali dell’Uomo portate ad altri livelli, ad esempio la percezione e la visione extradimensionale, o la interazione e la padronanza degli elementi, i campi in cui l’Alchimia si mosse. Inoltre, basta guardare ai Nativi Americani e alle loro
tradizioni per rendersi conto che con la tecnologia questi popoli sono stati soggiogati e annientati, ma non il loro Spirito.

p. In base alla tua esperienza, e se le teorie sopra esposte fossero reali, verso quale futuro ci vogliono portare e con quale fine?

M.B. Extraterrestri lo siamo anche noi. E della peggior specie. Gli Altri lo sanno ed è per questo che non vedremo, a mio modesto avviso, un loro intervento in tempi brevi, a riequilibrio delle forze negative che operano indisturbate su questo martoriato pianeta. Continueremo a ricevere messaggi… sin quando il cordless non funzionerà più e dovremmo tornare al telegrafo, allora il nostro SOS potrebbe anche essere ascoltato.

p. Fino a che punto possiamo considerare il fenomeno dei contattisti una genuina rappresentazione della realtà extraterrestre e quanto la longa manus dei governi ha tentato di manipolare la loro buona fede?

M.B. Nulla nella “rappresentazione della realtà extraterrestre” è genuino. Lo sarebbe solo se il Buddha, in questo preciso istante, comunicasse contemporaneamente con l’intero genere umano e la sua luce illuminasse tutti i nostri cuori rivelandoci di essere venuto d Sirio. I governi hanno usato a piacimento i contattisti, ma il peggio lo hanno fatto gli ufologi che, vedendosi affiancati da questi portatori di un messaggio che invece loro non ricevevano o captavano, li hanno screditati. Esempi italiani a iosa.

p. Ti risulta che i contattati sono sempre stati sinceri nel raccontare le loro avventure spaziali?

M.B. La domanda dovrebbe porsi nei confronti dei contattisti, non dei contattati, questi ultimi infatti a me sembrano molto più simili agli addotti. Per una risposta generalizzata rispetto ai contattisti, direi proprio di no.

p. Come spieghi le differenze "ideologiche" tra ad esempio informazioni fornite da Meier e da Adamski o Siragusa?

M.B. Per le stesse motivazioni appena su esposte.

p. Come mai gli extraterrestri non si sono messi d'accordo prima di contattare l'umanità ?"

M.B. E chi lo dice? In un parlamento galattico prevale la linea del più forte, del più saggio, o del più furbo?

p. Parlaci un attimo della tua rivista, ci sarà spazio sulla " Free Energy"?

M.B. Ci sarà spazio per tutto quello che al potere vigente non piace vedere pubblicato. “X Times” ha avuto una lunga e difficile gestazione. Per me non è la prima volta, ma questa la stiamo affrontando sulla scorta di otto mesi di forzato silenzio che, per chi si occupi di giornalismo investigativo, equivalgono ad una condanna a 20 anni di reclusione in carcere duro, sul piano psicologico. Sul piano pratico, possiamo contare sul sostegno di migliaia di persone che ci conoscono e apprezzano. Non potremmo volere di più e ringraziamo tutti per la paziente attesa e l’entusiasmo che ci si sta riservando in questi giorni che segnano il nostro ritorno in edicola.

p. Bene direi che è tutto, sono proprio felice di averti avuto come ospite Maurizio, seguiamo sempre DNA Magazine e la tua persona è a noi molto cara.

M.B. E io non posso fare altro che inviarvi un grande abbraccio e salutarvi con un Grazie di cuore!

p. Ciao!

M.B. Ciao a tutti. Maurizio Baiata


fonte: altrogiornale

March 03, 2008

INTERVISTA: ROBERTO VOLTERRI


1) Chi è Roberto Volterri? (un breve curriculum vitae ):
R. Sono nato a Roma... a metà dell'altro secolo. Laureato in Archeologia con una tesi sperimentale in Archeometria – ma con ‘ampie’ conoscenze nel campo dell’Elettronica, della Fisica e della Biologia – mi occupo da tempo di Archeometallurgia in ambito universitario mediante tecniche di indagine quali la Microscopia Elettronica a Scansione (SEM)e la Microanalisi EDS. Mi interesso dai primi anni’60 di fenomenologia ESP e degli aspetti meno consueti della realtà, successivamente studiati con semplici apparecchi elettronici da me stesso progettati, messi a punto e poi descritti in alcuni libri dedicati alla ricerca sull’ESP (Extra Sensory Perception), quali Psicotronica (SugarCo, 1976); Enigma Uomo (SugarCo, 1977); Alla ricerca del Pensiero (SugarCo, 1979); Psicotronica, in lingua spagnola, (Martinez Roça, 1981) e Dimensione tempo (Aquarius, 1991 e, aggiornato, SugarCo 2004). Mi sono poi dedicato a ricerche articolate più in ambito storico-archeologico, ma inquadrate da un punto di vista ‘di frontiera’; nel 2002 ho pubblicato Narrano antiche cronache… (HeraBooks). Poi L’Universo magico di Rennes-le-Château (SugarCo, 2004); Rennes-le-Château e il mistero dell’Abbazia di Carol (SugarCo, 2005); I mille volti del Graal (SugarCo, 2005); Archeologia dell’Impossibile (Edizioni Hera, 2005); Baphomet. Sulle tracce del misterioso idolo dei Templari (SugarCo, 2006); Archeologia dell’Introvabile (SugarCo, 2006) e, di recente, anche Archeologia dell’Invisibile e Manuale di Psicotronica (Eremon Edizioni). Oltre a circa duecento articoli dedicati alle tematiche ‘misteriose’ pubblicate fin dagli anni Settanta su gli Arcani, Abstracta e, dal 2000, su Hera (di cui sono anche il consulente scientifico), ho partecipato ad alcune trasmissioni radiofoniche (Totem, su RTL 102,5) e televisive sia su reti RAI (Voyager) sia su emittenti private (Stargate e Il Sogno dell’Angelo). ...anche i suoi interessi per l’ufologia:
R. Rientrano in quelli che sono i miei interessi a 360° verso tutto ciò che ancor oggi non trova ‘razionale’ spiegazione. Ovviamente nei limiti in cui si può usare il termine ‘razionale’.
2) Come nasce il suo interesse per l’ufologia e, in particolar modo, per le opere d’arte in cui sono presenti oggetti non identificati, anacronistici o anomali?
Da sempre mi sono appassionato anche alla science-fiction e alla seria possibilità che… non si sia soli in questo sterminato (infinito?) Universo. Pensare di ‘essere soli’ mi rattrista e soprattutto mi fa pensare… ad uno spreco di energie! A cosa servirebbero migliaia di soli, di pianeti, se solo questo piccolo pianeta, in una Galassia non di primaria ‘importanza’, fosse abitato. Sarebbe come pensare che solo la mia abitazione in campagna contenga degli esseri viventi – io, mia moglie, mia figlia e… il gatto – e che tutte le altre case che, a perdita d’occhio, riempiono il panorama visibile dalla finestra del mio studio… siano vuote. E neppure mi convince il problema della ‘distanza’.Provate a dire ad un aborigeno australiano che bastano poche ore di volo per attraversare l’Oceano e giungere, ad esempio, in America e vi prenderà per matti.Più o meno come fa qualche nota astronoma nostrana quando le si parla di UFO, di ‘contatti’, ecc. D’altra parte il povero aborigeno è abituato a remare con gran foga sulla sua piroga per compiere un ‘lungo’ viaggio di qualche chilometro per spostarsi da un’isola all’altra…Come noi con le nostre automobili, i nostri aerei, i nostri ‘Shuttle’…
3) Quali sono le opere d’arte a cui è più difficile dare una spiegazione convenzionale?
Da tempo ho stilato una mia ‘classifica’ personale: al primo posto metterei il dipinto conservato a Palazzo Vecchio (Firenze). Non c’è spiegazione ‘razionale’ che tenga riguardo alla forma dell’oggetto. Sì, so bene che l’iconografia che contraddistingue il dipinto è ben diffusa, ma con significative varianti. Qui l’oggetto sembra proprio avere forma ‘discoidale’ – sto nel mio studio all’università e lo sto osservando proprio ora nella personale, minima, pinacoteca ad usum… increduli – e un cane non abbaia allo ‘Spirito Santo’, ad un’entità astratta. Abbaia a qualcosa di solido, di concreto…In seconda posizione porrei il dipinto di Masolino da Panicale. Io sono di Roma e in vita mia ho visto nevicare, a Roma, solo quattro o cinque volte. D’inverno però. Mai d’estate. Se dobbiamo prestare fede alle ‘antiche cronache’ ‘qualcosa’ dovrebbe essere successo sul Colle Esquilino a metà del IV secolo e quel ‘qualcosa’ ci riporta alla necessità di vedere il mondo non solo attraverso il buco della serratura o… sui libri di storia dell’arte.In terza posizione il dipinto del Salimbeni che, come tutti gli altri, ho osservato da vicino. Ma l’idea dello ‘Sputnik’ ante litteram andrebbe un po’ ‘rivisitata’…
4) Tempo fa intervistai Diego Cuoghi, personaggio decisamente scettico su questo tipo di studi, che ha analizzato tutti i più importanti quadri (http://www.sprezzatura.it/Arte/Arte_UFO.htm) in cui sono presenti anomalie criticando duramente la spiegazione “ufologica”. Cosa pensa della posizione “No grazie, solo arte” ?
R: Sarei tentato di rispondere come si dice facesse Pietro l’Aretino il quale “…disse male di tutti fuorché di Cristo, scusandosi col dir ‘Non lo conosco’ “. Ma so bene cosa pensa il Cuoghi e so anche come rispose il povero Amatore Scesa : ‘Tiremm innanz!’. Proseguiamo!Siamo in democrazia e ognuno la pensa come vuole. Io credo, però, sia necessario avere una visione un po’ più ampia della realtà che ci circonda.
5) La sua pubblicazione “Narrano antiche cronache… ricordi dal …futuro” si propone come una guida per tutti gli appassionati di “arte di frontiera”, se mi passa il termine…Qual è la giusta chiave di lettura per interpretare al meglio il messaggio celato nelle opere che ha analizzato? Come mai c’è una forte presenza di questi oggetti misteriosi nei dipinti a tema religioso?
R: I dipinti – ma non solo questi: anche altre opere dell’umano ingegno quali la scultura e le opere letterarie – sono una ‘tangibile’ rappresentazione del pensiero dell’artista, una testimonianza di ciò che l’artista ha visto, ha ascoltato, ha pensato, ha letto, ha vissuto.Allora, perché rigettare a priori la possibilità che nelle esperienze dirette o indirette fatte dall’artista rientri anche qualche ‘incontro’ più o meno ravvicinato, qualche episodio non spiegabile soltanto in termini di iconologia di stretta osservanza?E’ la solita tendenza a gettare l’acqua ‘sporca’ insieme al solito, ignaro ‘bambino’…Il libro intende essere soltanto un ‘invito’ agli appassionati di questo aspetto della Conoscenza ad osservare con ‘occhio diverso’ alcune, solo alcune, opere d’arte e ad utilizzare qualche mezzo messoci a disposizione dalla tecnologia per evidenziare maggiormente particolari difficilmente percepibili ad occhio nudo. Quali, ad esempio, il secondo pastore, accovacciato, nel dipinto di Palazzo Vecchio.
6) Dalle sue pubblicazioni si evince la profonda convinzione che popoli antichi abbiano interagito con visitatori extraterrestri e che questi furono descritti come Dei nelle sacre scritture.Quali sono gli studi scientifici più autorevoli a riguardo?
R: Non oserei definirli ‘studi scientifici’ ma innumerevoli, accurate osservazioni, indagini, deduzioni – anche ‘illazioni’ – fatte da ricercatori come Zecharia Sitchin o Von Daniken (con qualche ‘riserva’ ) oppure dal nostro Peter Kolosimo. Nel mare magnum di ‘indizi’ qualche ‘prova’ c’è…Per chi la vuol veder, ovviamente.
7) Cosa pensa dell’ufologia italiana?
R: Che ci sono validissime persone, che personalmente conosco e stimo – quali Roberto Pinotti, Giorgio Pattera, Maurizio Baiata, Adriano Forgione e molti altri che adesso… non mi perdoneranno la momentanea amnesia… – ma qua e là c’è anche un po’ di confusione e di desiderio, a tutti i costi, di ‘emergere’ di andare in TV…
8)Che idea si è fatto sull’atteggiamento dei Media nei riguardi dell’argomento UFO?
R: I media ( giornali e TV) sfruttano ad arte l’interesse dei lettori, degli spettatori per tutto ciò che ‘è strano’. Ma con un atteggiamento ondivago: oggi sono a favore di tale fenomenologia, domani sono ‘dall’altra parte’ e dopodomani si pongono in un a posizione equidistante ( forse la più saggia). Dipende al conduttore, dal momento, da… ciò che gli spettatori vorrebbero sentirsi dire. Insomma un po’ di confusione. Che non migliora di certo lo stato dell’arte (quella ufologica, non quella del gentile signore da voi in precedenza intervistato…)
9) Esiste un rapporto fra Ufologia e religioni?
R: Secondo me sì. Omne ignotum pro magnifico si legge in Vita di Agricola di Tacito. Tutto ciò che è sconosciuto appare sublime. E le religioni, tutte le religioni, abbondano di ‘cose sublimi’ meravigliose, sconosciute ai più ( magari conosciute solo da una ristrettissima cerchia di ‘iniziati…).Non generalizzerei, ma molte cose, molti episodi dell’Antico Testamento e alcuni del Nuovo Testamento potrebbero essere ‘riletti’ in un’ottica diversa. Come ho cercato di fare nel mio ultimissimo libro (uscirà in primavera) intitolato non a caso ‘Miracoli?’, che verrà pubblicato da Hera Edizioni.Vi ringrazio per avermi dato la possibilità di esprimere ancora una volta il mio desiderio di ‘diffondere un costruttivo dubbio’ anziché ‘rassicuranti certezze’. Che domani potrebbero non esserlo più… Buone ricerche a voi e a tutti i lettori!
Dott. Roberto Volterri
Intervista di Gianluca Santaniello