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June 24, 2008

CROP CIRCLE

Roddi, Montaldo Roero - Crop circle: due nuovi avvistamenti in provincia di Cuneo


Anche nella Granda il mistero dei cerchi nel grano, a Roddi e Montaldo Roero

 

Roddi, Montaldo Roero - Sono trornati i cerchi nel grano in provincia di Cuneo a segnalarceli è stato un gentile lettore G.S. che venerdì scorso ci ha scritto: "anche quest'anno nella mia zona si sono verificati questi strani fenomeni, come due anni fa, dei cerchi nel grano. Quest'anno però sono molto più circoscritti e non fanno notizia come allora. Il proprietario del terreno si è limitato a mettere un cartello con su scritto : non calpestare il grano ! Poveretto, il suo raccolto deve essere compromesso per chissà quali idee malsane e di chi ??!! Altro che fenomeni extra- para- normali ! questa è tutta opera di esseri in carne ed ossa che usano tecniche sofisticate per non lasciare tracce."
Incuriositi (è questo il nostro mestiere) abbiamo chiesto ulteriori particolari:" la zona è quella in cui due anni fa vi furono massicce visite da parte di molta gente del posto ma anche di stranieri studiosi del fenomeno. E' a Roddi, in una località agricola, tra la borgata Roggeri e San Carlo. Ci si arriva sia passando dall'Enomotel, sulla strada roddi- verduno, sia dal gallo, in prossimità della rotonda che porta verso piana gallo o verso i Ravinali. 
Quest'anno si sono limitati a comporre un fiore di modeste dimensioni, mentre due anni fa una serie di cerchi grandi e piccoli, per metà vuoti e per metà pieni, intervallati da cerchi di piccole dimensioni, anch'essi , su lati diversi di volta in volta, pieni per metà e vuoti per metà."
Eravamo in attesa delle fotografie per meglio completare l'articolo quando ecco che l'avvistamento ci viene confermato dalla redazione di un sito amico www.cropfiles.it, alla quale era già giunta la notizia. Come riportiamo di seguito:
"17 Giugno ore 20, Ci giunge in redazione una segnalazione: buongiorno sono Marco, ho avvistato un crop circle a RODDI, strada Ravinali, il 15 06 2008alle ore 16:00. Si tratta di un cerchio con altri cerchi più piccoli attorno.
Chiediamo a Marco una foto di quanto ha visto, e lui gentilmente ce la fa avere (la riportiamo qui sotto. E’ stata scattata da “Nico”, un amico di marco, grazie adentrambi)."
In questa zona - ci ricorda la redazione del sito specializzato in cerchi nel grano- era già apparso un crop nel 2005 Quello di quest’anno sembra altrettanto interessante, forse un fiore, con un grande cerchio centrale e 4 petali a mezzaluna. Stiamo ancora cercando di verificare la notizia, di avere ulteriori notizie ed immagini. Nel frattempo ringraziamo Marco e Nico e pubblichiamo la notizia con il materiale di cui disponiamo.

Inoltre i cacciatori di cerchi di Cropfiles ci fanno sapere di una nuova segnalazione il 19 Giugno 2008 a Montaldo Roero.
Questa segnalazione è meno precisa: "Il 20 Giugno ci è giunta la segnalazione di un cerchio nel grano, apparso –
secondo quanto ci comunica il nostro informatore - in frazione San Grato di Montaldo Roero provincia di Cuneo."
E non appare confermata da altre fonti per cui chiediamo a voi lettori notizie ed eventualmente delle fotografie della segnalazione.

June 20, 2008

UN PI GRECO GIGANTE.



Se i «cerchi» nel grano che compaiono ogni estate nei campi inglesi li fanno davvero gli alieni, ora sappiamo che conoscono il «pi greco», quel 3,14 che rappresenta il numero più misterioso della matematica e definisce il rapporto tra la circonferenza e il diametro di un cerchio. Il disegno ritrovato all’inizio di giugno in una coltivazione di orzo a Barbury Castle sembrava uno dei tanti che in questa stagione affollano i campi inglesi e, come al solito, era stato subito fotografato dall’alto da Lucy Pringle, l’instancabile ricercatrice che da più di dieci anni sorvola la campagna alla ricerca di «crop circles». L’immagine della formazione, larga più di 45 metri e ritrovata in una collina dello Wiltshire, è rimasta online nel sito di Lucy (www.lucypringle.co.uk) insieme alle altre apparse in questo mese, e non sembrava nemmeno una delle più belle: una linea a spirale convergente verso il centro, interrotta ogni tanto da inspiegabili scanalature, anch’esse convergenti al centro. 

C'è voluto un astrofisico in pensione, Mike Reed, per notare che quel disegno all’apparenza banale nascondeva qualcosa di molto più complesso. Bastava completarlo, tracciando i raggi del cerchio in corrispondenza delle scanalature, per evidenziare il messaggio nascosto: il numero 3,141592654, vale a dire esattamente le prime nove cifre del «pi greco», seguite da un 4 invece che da un 3. Il professor Reed ha intuito che il piccolissimo cerchio, che compariva nelle foto a destra del centro della formazione, rappresentava la virgola del «pi greco» ed il resto - per uno studioso a proprio agio con la matematica - è stato abbastanza facile. Tutti ricordiamo che a scuola il «pi greco» ci consentiva di calcolare l'area di un cerchio, ma di tutti i numeri sembra davvero quello venuto da un altro mondo. 

E' considerato irrazionale, non può essere scritto come quoziente di due interi; è trascendente e non algebrico e quindi è impossibile esprimerlo usando un numero finito di interi. E' un po' complicato da spiegare, ma il «pi greco» ci dice in sostanza perché non è possibile quadrare il cerchio, realizzare cioè con riga e compasso un quadrato della stessa area di un determinato cerchio. Lo Wiltshire è una regione della Gran Bretagna ossessionata dai cerchi fin dall’epoca del suo monumento più famoso e rappresentativo, Stonehenge. Qui, nel 1991, comparve in un altro campo di grano il disegno del frattale di Mandelbrot, nel 1996 il «Julia Set» e nel 1997 i cerchi di Koch, tutte figure molto note ai fisici e ai matematici per la loro estasiante, ripetitiva complessità. 

Poco lontano, a Milk Hill, venne trovata nel 2001 la madre di tutti i «crop circles», una formazione a spirale con 400 cerchi di varie dimensioni che si estendeva per 90 mila metri quadrati e che è rimasta imbattuta per l’armonia e la bellezza che esprimeva. Tutte queste figure sono state catalogate con pazienza da Lucy Pringle, che negli ultimi anni ha messo insieme (e a disposizione di tutti) il più straordinario e per certi versi inquietante database di un fenomeno che gli scienziati fanno sempre più fatica ad attribuire - per tranquillizzarci - a quattro burloni che di notte tagliano il grano con una falciatrice. Certamente i burloni esistono, e lo hanno anche confessato. Ma le indagini effettuate da numerosi ricercatori sono arrivate alla conclusione che non sono loro gli autori dei disegni più complessi. 

E molte cose restano inspiegabili quando si osservano le formazioni sul terreno, da vicino. Il grano o l’orzo non sono tagliati, ma piegati a spirale, come se fossero stati abbattuti da un vortice. Gli steli presentano strane malformazioni, l’aria sul campo è spesso ionizzata e a terra si ritrovano microsfere di ferro. Intorno ai «cerchi» non c’è traccia del calpestio di qualcuno che si sia avvicinato per realizzarli e in ogni caso sarebbe davvero impossibile disegnare da terra forme così complicate, al buio e in una sola notte. Le formazioni più belle compaiono ogni estate, a giugno e a luglio, nei luoghi più misteriosi dell’Inghilterra: Avebury, Silbury Hill, Stonehenge, quelli delle civiltà preistoriche che hanno lasciato grandi cavalli disegnati sulle alture, innalzato colline per i loro morti e trasportato - non si sa come - megaliti per centinaia di chilometri per realizzare circoli di pietra di cui ancora oggi non capiamo lo scopo. Il mistero continua, e la nuova stagione dei «cerchi» nel grano è appena all'inizio.