Seimila anni di Storia: l’orma più nitida e profonda lasciata da una civiltà umana sul suolo del nostro pianeta. Quanti misteri si incontrano, quando si analizzano la cultura, l’architettura, le arti di un popolo che nel 3000 a.C. aveva già raggiunto un grado di tecnologia e conoscenze sbalorditivo. Gli Ufo erano conosciuti anmche in Egitto: numerose sono le testimonianze che si possono leggere attraverso i reperti tramandati dalla terra dei faraoni e delle piramidi. Studiosi di corrente scettica ritengono che le interpretazioni ufologiche di alcuni oggetti o forme di scrittura dell’antico Egitto siano alquanto forzate, come nel caso del profilo di un elicottero che appare sull’architrave di un tempio risalente all’epoca di Seti I, in compagnia di altre figure che sembrano rappresentare un aereo, un sottomarino e un’aeronave. In alcuni casi può essere vero, ma è impossibile non pensare alla complessità delle Piramidi e alle loro corrispondenze astronomiche. Gli egizi avevano inoltre un rapporto privilegiato con gli “esseri” superiori provenienti dallo spazio stellato. Forse sono solo supposizioni dettate dall’ansia di conoscere la nostra storia, ma la ragione e il metodo empirico non bastano a ricondurre nei limiti della logica una civiltà che ancora a noi appare “aliena”. Il papiro Tulli ci offre la testimonianza di una presenza arcana nei cieli dell’Egitto:
"...il ventiduesimo giorno del terzo mese d'inverno, alla sesta ora del giorno uno gli Scribi, gli Archivisti e gli Annalisti della Casa della Vita si accorsero che un cerchio di fuoco 2 ... (lacuna). 3 Dalla bocca emetteva un soffio pestifero, 4 ma non aveva "testa", 5 il suo corpo misurava una pertica per una pertica 6 ed era silenzioso. 7 Ed i cuori degli Scribi, degli Archivisti tutti furono 8 atterriti e confusi ed essi si gettarono nella polvere col ventre a terra .... (lacuna) essi riferirono allora la cosa al Faraone. Sua Maestà ordinò di … (lacuna) 9 è stato esaminato … (lacuna) ed egli stava meditando su ciò che era accaduto, che era registrato dai papiri della Casa della Vita. 10 Ora, dopo che fu trascorso qualche giorno, ecco che queste cose divennero sempre più numerose nei cieli d'Egitto. 11 Il loro splendore superava quello del sole 12 ed essi andavano e venivano liberamente per i quattro angoli del cielo … (lacuna). 13 Alta e sovrastante nel cielo era la stazione 14 da cui andavano e venivano questi cerchi di fuoco. 15 L'esercito del Faraone la osservò a lungo con lo stesso Re. 16 Ciò accadde dopo cena. 17 Di poi questi cerchi di fuoco salirono più che mai alti nel cielo e si diressero verso il Sud. 18 Pesci ed uccelli caddero allora dal cielo. 19 Grande fenomeno che mai a memoria d'uomo fu in questa terra osservato ... (lacuna) 20 ed il Faraone fece portare dell'incenso per rimettersi in pace con la Terra 21 … (lacuna) 22 e quanto accadde il Faraone diede ordine di scriverlo e di conservarlo negli Annali della Casa della Vita, affinché fosse ricordato per sempre dai posteri..."
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ECCO I RESTI CHE SEGNALANO LA PRESENZA DI GRIGI
E’ un testo suggestivo, uno straordinario caso ufologico documentato. In questra sede, però, non vogliamo addentrarci in nuove teorie relative al significato della Sfinge o ai misteri dei sotterranei segreti delle piramidi. Non vogliamo neanche tentare una nuova ipotesi di lettura dei Libri dei Morti, testi che indubbiamente nascondono un linguaggio iniziatico riservato agli eletti del cielo. Ci spostiamo invece nell’Egitto di un’epoca non ancora sufficientemente studiata: l’Egitto dei Copti, popolazione che fu di stanza nella terra del Nilo tra il VI e la metà del VII secolo d.C. I copti erano discendenti diretti degli egiziani dell’epoca faraonica, come attesta la loro lingua, ultimo stadio di evoluzione dell’egizio. Essi ereditarono le grandi tradizioni egiziane, comprese le storie e le leggende riguardanti incontri con esseri intelligenti venuti dallo spazio. Il popolo copto eccelse nella decorazione di ceramiche e tessuti, spesso con soggetti pagani. Presso un mercato dell’antiquariato milanese ci è capitato di osservare alcune statuette in terracotta copte, risalenti al VII secolo d.C., effigianti creature simili agli esseri umani, con grandi teste, occhi sporgentiu e quattro dita per mano. Il costo eccessivo per le nostre risorse ci ha dissuaso a malincuore dall’acquistarle. Le stesse creature sono probabilmente raffigurate su un tessuto copto del VI/VII secolo d.C., in vendita recentemente presso il negozio di oggetti archeologici “L’antica arte” - via Crispi, 33 – La Spezia. Pubblichiamo qui la foto del singolare reperto. Si nota che i tre personaggi hanno teste voluminose, grandi occhi neri tondeggianti, uno strano copricapo e quattro dita per mano.
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