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March 09, 2009

L'ACQUA SU MARTE "RECENTEMENTE" ESISTITA.


Accadeva 1,25 milioni di anni fa, un tempo che in termini astronomici per la vita del vicino pianeta è quasi «ieri».

L’ acqua scorreva su Marte in epoche «recenti». Un’altra preziosa prova è stata raccolta dalla sonda Mars Reconnaissance Orbiter della Nasa capace di scandagliare in dettaglio la superficie. Con la sua camera HiRISE è riuscita a fotografare delle guglie all’interno di un cratere in Promethei Terra, una zona ricca di impatti ad una latitudine media nell’emisfero sud. 

La fotografia mostra dei canaloni e alla base dei depositi. In questi incavi scorreva l’ acqua derivata da depositi di neve e ghiaccio sciolti nelle zone superiori (chiamate alcoves). Accadeva 1,25 milioni di anni fa, un tempo che può sembrare remoto ma che in termini astronomici per la vita del vicino pianeta è quasi ieri.

INCLINAZIONE DELL'ASSE - Per questo gli scienziati che hanno pubblicato il risultato sulla rivista Geology hanno definito il risultato come «la prova più recente» finora raccolta dello scorrere del prezioso liquido. «La scoperta - nota Samuel Schon della Brown University – dimostra che Marte era occasionalmente umido per periodi più lunghi di quanto si credesse finora e che il pianeta offriva periodicamente un ambiente caldo in alcune aree». «In questo caso – aggiunge – i depositi di detriti visibili nella parte bassa della fotografia sono proprio stati trasportati dal processo di scioglimento e prima che il tutto sublimasse». Questi fenomeni sono attribuiti al cambiamento dell’inclinazione dell’asse attorno a cui ruota Marte, i quali esponevano via via zone diverse.

LE SONDE IN AZIONE - Gli attuali risultati si aggiungono agli altri raccolti in questi anni da altre sonde in orbita della Nasa e dell’Esa, come MarsExpress, o in attività al suolo, come Spirit e Opportunity ancora in attività dopo lo sbarco nel gennaio 2004. Anzi Spirit dopo la crisi di energia nelle scorse settimane è tornato al lavoro grazie al vento che ha ripulito i pannelli di celle solari consentendo loro di raccogliere la radiazione necessaria.

Giovanni Caprara
02 marzo 2009 

Foto: Una delle immagini scattate da Mars Reconnaince Orbiter, della Nasa

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